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MARCO PIVA

Crystal Concrete

Dal vetro al legno, dal Corian al cemento: nuove decorazioni per le superfici di architettura

 

 

 

 

 

BHC punta sulle micro finiture con presentazione di “Crystal Concrete”, decorazione di Marco Piva su superfici di HD di Chimica Italia, in anteprima al 100% Design di Londra (18-21 settembre – Hall E242).
Abbiamo incontrato Marco Piva per conoscere di più sul concept di questi nuovi decori.

Come nasce l’idea di questo decoro e su quale tipo di superficie viene realizzato?
Il concept del decoro “Crystal Concrete” nasce dalla lineare geometria del cristallo, una bellezza complessa che deriva dall’aggregazione di parti e crea, al suo interno, l’ulteriore forma della stella a 6 punte.
Il decoro può essere realizzato su una molteplicità di superfici, dal legno al vetro, dal metallo al cemento, ma anche su pelle e tessuti, grazie alla tecnologia che è in grado di riconfigurare ogni tipo di superficie.
In occasione della fiera 100% Design, lo presentiamo su cemento HD di Chimica Italia.

Il mondo delle superfici per l’architettura è in continua evoluzione, le proposte sul mercato sono ogni anno più innovativo e originale. Qual è il trend del momento, visto dal tuo osservatorio di grande esperienza nel settore?
In questo delicato periodo di trasformazione, c’è un’attenzione sempre più verso l’aspetto qualitativo della progettazione, che coinvolge tutte le dimensioni del progetto e i suoi protagonisti.
Per le superfici, bisogna cercare, sperimentando ed innovando, nuove interpretazioni dei materiali.
Il risultato non è più solo un “decoro”, ma una vibrazione sulla superficie in grado di creare emozioni tattili e visive, percettive e sinestetiche.

Prosegue la collaborazione con lo showroom BHC, un vero punto di riferimento per gli architetti e gli interior designer sul mondo delle superfici e, ormai, vero e proprio “laboratorio di idee”. Com’è nata questa proficua sinergia?
In occasione del Salone del Mobile di quest’anno, l’operazione FRAMEWORK, di cui “Crystal Concrete” entra in una parte, e presenta sei strutture, declinate su diversi supporti materici. La collaborazione con Carlo Tuzzi è stata fondamentale nel modo in cui si è trattato, e così siamo entrati in contatto con lo showroom BHC.

“Crystal Concrete” nasce per il mercato estero o pensate possa essere ben accolto anche in Italia, nonostante la crisi del settore?
Non parlerei di crisi ma, come dicevo prima, di “trasformazione” del mercato e di nuove esigenze, sia per il progettista che per l’utente finale.
Sicuramente però “Crystal Concrete” non nasce finalizzato al mercato estero. Viviamo infatti in un mercato “glocal”, dove le valenze autentiche nascono da una località. Queste valenze esprimono, se esposte e articolate in modo sincero, le qualità intrinseche di una cultura, in questo caso quella italiana, che nel settore del design e ‘come l’altro sono state riconosciute valori come scala mondiale.
È quindi forse l’opposto: io continuo a guardare e promuovere le qualità che l’Italian Design fa