La realtà è sempre in rapporto alle persone che la osservano. E alcuni sguardi, esperti e lungimiranti, sono una ricchezza da condividere
Pietro Villa, classe 1945, è uno dei più longevi ed autorevoli operatori del settore che ha festeggiato, quest’anno, la 50^ fiera cui ha presenziato. Alcune tappe salienti della sua carriera. Inizia la propria attività nel ’67, come agente della Ceramica D’agostino di Salerno. Negli anni successivi prosegue l’attività, allargando il pacchetto dell’offerta commerciale. Il 23 Aprile 1991 costituisce la Pietro Villa & Associati, con lo scopo di offrire un moderno concetto di supporto alla vendita e creare un punto di incontro tra aziende rappresentate e attori del mercato: rivenditori, distributori, architetti, imprese di costruzione. In tempi più recenti nuove figure si uniscono alla squadra, allargandone le competenze : Paola Villa, Marco Carducci e Lorenzo Comi.
Sig. Pietro Villa, bentrovato. Parliamo della sua attività, a cui ha dedicato un’intera vita, lavorando intensamente: una scelta casuale, rivelatasi vincente, o un’ottima opportunità colta al momento giusto?
La scelta iniziale non è stata casuale in quanto mio fratello operava già nel settore . Nel corso degli anni l’ho vissuta intensamente, con grande impegno e partecipazione , ottenendo un successo che è andato oltre le mie aspettative.
Nella home-page della Sua agenzia, cita il guru del graphic design, Milton Glaser “Lavorare con persone che non ti piacciono è la perfetta ricetta del fallimento”. Contano ancora le persone in un mercato che guarda quasi esclusivamente ai numeri?
I numeri sono importanti nel settore delle vendite, ma essere circondati da persone “che ci piacciono” aiuta ad alleggerire i carichi di lavoro e a rasserenare l’ambiente. E’ importante non pendersi sempre troppo sul serio e condividere anche dei momenti di vita con i propri collaboratori.
Nella metà degli anni ’60 nasceva il Saie: cosa ricorda di quegli inizi?
Il mio primo SAIE risale al 1968 e all’epoca all’interno del Salone noi “piastrellai” eravamo pochi e tollerati. Era un evento incentrato sulle grandi opere e i macchinari per la produzione. Ciò nonostante, è proprio in quegli anni che si sono poste le basi che hanno reso il distretto di Sassuolo il più importante a livello mondiale.
1983: inaugura Cersaie. La virata significativa verso il mondo del design, avviene allora?
Direi che già tra gli anni ’60 e ’70 è iniziata la stagione delle collaborazioni con le grandi firme del design : Giò Ponti con Ceramiche D’Agostino, Sergio Asti con Gabbianelli, Zanuso e Sottsass con Cedit, Pompeo Pianezzolla con Appiani , Nino Caruso con l’azienda Cava, solo per citare un piccolo gruppo di pionieri. Un momento magico che è proseguito nei decenni successivi coinvolgendo anche le firme dell’alta moda . Tutto questo percorso ha nobilitato un materiale che non era più solo una necessità , ma diventava anche un’opportunità decorativa e progettuale.
Nell’ultimo decennio è innegabile l’influenza del mondo della moda. Come vede questa tendenza?
Dal mondo della moda abbiamo importato positivamente la propensione alla costante ricerca soprattutto nell’ambito tecnologico che ha migliorato le prestazioni dei prodotti. Il risvolto negativo è la frenesia per la novità che si traduce in una pletora di prodotti che vivono a volte una sola stagione.
Si è appena concluso il Cersaie 2018: molti l’hanno definita, come già nel nostro articolo precedente, una “fiera di transizione”, cosa ne pensa?
Potrebbe essere corretto. Abbiamo visto una vera e propria invasione dei “grandi formati” , testimonio dell’enorme competenza produttiva del comprensorio. D’altro canto, sembra un contenitore ben fatto cui, però, mancano ancora dei contenuti altrettanto validi.
Il Suo è uno sguardo esperto: quali prodotti si aspetta di vedere, nel prossimo futuro?
Auspico un ritorno a prodotti che non si limitino a “riprodurre” un altro materiale , ma abbiano un design originale. Credo inoltre che la possibilità di personalizzazione fornirà grandi opportunità alle aziende del settore.
Mutina, un blasone gestito dalla sua agenzia: quale è il prodotto che preferisce?
Senza dubbio, Pico: un design originale , semplice e senza tempo. Una sorta di classico contemporaneo al pari di alcuni oggetti o arredi iconici.
Sig. Villa, prima di lasciarla, le chiediamo un aiuto autorevole. Un consiglio per gli operatori e un consiglio per i clienti
Agli operatori direi di non vergognarsi di essere dei “piastrellai”. La ceramica è un materiale antico e nobile al pari di quelli naturali.
Ai clienti consiglierei una attenta e misurata selezione dei brand , evitando sovrapposizioni in show-room ed aprendosi anche a nuove opportunità in termini di mix di prodotto e canali di vendita.
Ad entrambi chiederei di collaborare creando opportunità di formazione e specializzazione per gli addetti alle vendite e gli operatori del settore.
Grazie infinite a questa icona del settore, punto di riferimento ed esempio per molti operatori, la cui proficua e lunga collaborazione è motivo di vanto per BHC Milano